La parola al Presidente

fonte: AtleticaLeggera.org

La Parola al Presidente:

 

SPECIALE MOLISE

“Affollate le gradinate delle gare su pista!”

 

Intervista al Presidente Matteo Iacovelli per AtleticaLeggera.org

A cura di Dea Cucciniello

Un comitato giovane, condito da un’ottima partecipazione di quote rosa, quello condotto dall’avvocato di Campobasso, ex consigliere molisano, Matteo Iacovelli. Il Presidente ha accettato di raccontarci il suo Molise, dal record a lungo imbattuto di Goffredo Melogli, con i suoi 7,52 m nel lungo realizzati a Pescara nel 1977, ad oggi, tra aspettative, progetti formativi, la passione per il cross, e tanto altro. L’invito rivolto dal Presidente Iacovelli ai lettori di AtleticaLeggera.org? “Affollare le gradinate di tutte le gare su pista, dove l’atletica dimostra di essere la regina degli sport”.

 

Avvocato di Campobasso, atleta e dirigente della Polisportiva Molise, consigliere, e ora presidente Fidal: un punto d’arrivo di una carriera centrata sullo sport?

 

Non esageriamo. Mi sono occupato di sport a livello amatoriale e da qualche anno in ambito dirigenziale con la Polisportiva Molise e come componente del comitato regionale, ma nella vita mi dedico ad un altro lavoro, com’è giusto che sia perché l’atletica e lo sport – non solo la presidenza del comitato regionale – devono rappresentare un’attività di servizio agli sportivi e non costituire un punto d’arrivo di una carriera.

Vuole ricordare con noi due momenti significativi della sua vita, una soddisfazione che si è tolto da atleta e una da dirigente!

 

Da atleta, la prima gara seria: i Giochi della gioventù di cross del 1981, quando per un soffio sfiorai la qualificazione alla fase nazionale (arrivai quarto con la formazione del Liceo Classico Mario Pagano di Campobasso, mentre accedevano alla fase successiva i primi tre). Da dirigente, tutte le vittorie di ogni atleta molisano: qualcosa di cui andare fieri, a prescindere dall’appartenenza ad una società.

Come ha vissuto i momenti che hanno seguito la sua elezione, si è parlato di un’assemblea elettorale concitata… Un bel carico di responsabilità?

 

Sinceramente, non mi sono accorto della concitazione. Anzi, ho ricevuto felicitazioni ed auguri da tutti i votanti ed anche da Stefano Ciallella, l’altro candidato.

Il presidente uscente, Mario Ialenti, è oggi coordinatore della Segreteria generale Fidal, carica prestigiosa per un uomo del sud. Il suo parere.

 

A prescindere dalla provenienza geografica, il prestigio della carica è indiscutibile, come pure la sua difficoltà, ma Mario Ialenti è perfettamente in grado di sostenerla e lo sta dimostrando quotidianamente.

Ci illustra i punti chiave del suo programma?

 

In poche parole, l’obiettivo è quello di dare al movimento dell’atletica molisano la visibilità che merita attraverso una serie di iniziative ‘per’ gli atleti, partendo dalle categorie giovanili e dalle scuole, ‘insieme’ agli altri attori dell’atletica regionale – società, tecnici, giudici di gara – con i quali avviare anche una sana gestione degli impianti.

Ha nominato come fiduciario tecnico regionale, Daniela Sellitto, che ha ricoperto la carica anche nel passato quadriennio, un punto significativo a favore della presenza delle donne nel quadro dirigenziale; il suo Comitato rivela una discreta presenza di quote rosa, giusto?

 

Non è una questione di quote preconfezionate ma di posti ricoperti per competenza. Daniela Sellitto ha mostrato grande dedizione nella passata gestione ed è stata reincaricata quale FTR per raggiungere risultati ancora migliori; Catia Libertone è stata eletta dalle società perché è un’atleta che ha vinto molto nel passato, partecipando anche a gare continentali (Europei compresi) ed è, quindi, altamente titolata per la sua carica (ora segue il segmento dei giovanissimi); Cinzia Calabrese è un’atleta master di qualità e ben rappresenta l’attiva partecipazione che viene da tale settore; Angela Costantiello, delegato provinciale, è presidente, oltre che atleta master, dei Runners Termoli, società la cui presenza sul campo è costante, soprattutto nel campo delle categorie giovanili.

Un altro punto a favore del suo Comitato è la composizione giovane, una scelta pensata per venire incontro ad un progetto di sensibilizzazione più vicino agli atleti?

 

Esatto. Ma anche perché ci conosciamo bene e condividiamo scelte ed obiettivi. A parte i componenti che ho già citato, Dino Mucci è un bravo tecnico ed organizzatore, Luca Rosa ha un’esperienza ed una passione ineguagliabili sia come formatore che come manager di eventi, Filippo Cantore è un attento interprete delle esigenze dei master e un’inesauribile fonte di idee per nuove iniziative, Antonio Izzi è un po’ il decano tra tutti noi ed è indiscussa la sua capacità di scoprire e costruire talenti, soprattutto, ma non solo, sulle pedane, Gianni Santoro che abbina la passione agonistica alla conoscenza normativa.

 

Ha detto “essere uomo di sport significa anche andare a tracciare un percorso di cross con  una temperatura di – 5°, oppure accompagnare i nostri piccoli atleti a gare che si svolgono perlopiù fuori regione, assumendosene la responsabilità, insieme a dirigenti e tecnici della società,  verso le famiglie che ci “consegnano” i loro figli”…”, la sua è praticamente la definizione di una passione, come istillarla nei giovani?

 

Non è necessario: è sufficiente, per ora, farli divertire a praticare atletica leggera; la passione per qualcuno arriverà e così i risultati.

Il Molise vanta una buona tradizione di cross e corsa in montagna, pensa di lavorare a diffonderla maggiormente?

 

Il cross è l’habitat competitivo naturale del molisano: sia per conformazione del territorio sia per carenza di impianti (di necessità virtù …) e la corsa in montagna ne costituisce una variante più impegnativa ed articolata. Per queste ragioni, in fondo, il cross non necessità di molta promozione, anche se nelle scuole lo si sta facendo. Più difficile è far maturare la coscienza dell’importanza della pista, ma si sta facendo anche questo, con le società e la scuola.

Considerevole anche la tradizione legata alla marcia, pensiamo anche alla collaborazione di Dino Mucci con il Comitato molisano. Cos’altro può essere fatto di significativo in tal senso?

 

Grazie a Dino, che segue e forma buoni atleti, le migliori prestazioni regionali sono state costantemente migliorate nell’ultimo quadriennio, soprattutto in campo femminile. Con il contributo delle società, potremo continuare ad organizzare, come negli anni passai, anche tappe di eventi nazionali.

Impianti. Come valorizzare la struttura polifunzionale dello Stadio Lancellotta di Isernia. Quale l’approccio alla struttura di atletica “Nicola Palladino” di Campobasso? Quali altri impianti meritano menzione a parte per interventi di recupero in agenda? Quali quelli che già vanno a regime?

 

Gli impianti sono di proprietà di enti pubblici, prevalentemente i comuni, i quali, purtroppo, risentono della carenza di risorse diffusa a livello nazionale, per cui immaginare chissà quali forme di intervento di un comitato ‘povero’, come il nostro, sarebbe una palese mistificazione. Certo, sto contribuendo a programmare in sede federale una serie di iniziative tecniche a livello interregionale e nazionale che potranno portare ad un utilizzo più proficuo delle strutture di Isernia e Campobasso, impianti a regime, sotto il profilo tecnico-normativo. Per Termoli e Bojano, gli altri due impianti esistenti di una certa dimensione, occorre attendere le decisioni sul Programma regionale sull’impiantistica.

Veniamo allora al punto cruciale: i tagli ai fondi sono fulcro delle recenti polemiche. Come reperire le adeguate sovvenzioni per rilanciare le strutture e la comunicazione deputate all’atletica e, soprattutto per formare tecnici sempre più preparati? Quale il rapporto con le istituzioni molisane? E con gli Enti di Promozione Sportiva?

 

Miracoli non se ne fanno e, pertanto, è meglio evitare anche solo di prometterli. Il comitato insisterà nelle richieste agli enti che hanno la promozione dello sport tra i propri compiti (già si è chiesto ad amministratori e funzionari un incontro per definire le tappe del percorso) e chiederà alle aziende della regione di proseguire nel sostegno finora dato, soprattutto in relazione a specifici eventi. In questo, la collaborazione con gli enti di promozione sportiva proseguirà con rinnovato vigore, nel rispetto delle convenzioni che ci legano secondo le regole poste dal CONI: ci si muoverà, comunque, nel segno del superamento di ogni eventuale incomprensione. La formazione dei tecnici, oltre che da specifici corsi in linea con quelli fatti anche nei passati quadrienni, beneficerà delle iniziative interregionali e nazionali in corso di impostazione con la Federazione di cui ho già parlato ed i cui dettagli saranno comunicati non appena il progetto sarà concretamente avviato.

La formazione passa attraverso i tecnici, ma soprattutto attraverso le scuole, come va ripensata una politica di avvicinamento dei giovani all’atletica che sia foriera di un riposizionamento dell’atletica nell’immaginario sportivo collettivo. Le scuole, i media, le istituzioni, chi deve iniziare a farsene carico?

 

È imminente l’avvio di una campagna di comunicazione nelle scuole, gestita sia in ambito locale che in ambito federale. Mi pare che tutti debbano contribuire a rivitalizzare lo sport: gli sportivi insieme a tutte le istituzioni, prima fra tutte la scuola, attraverso una comunicazione costante su tutti i media. Naturalmente, non va dimenticato che tutti noi che ci occupiamo di atletica leggera lo facciamo a titolo di volontariato e, pertanto, non siamo in grado di assicurare alla nostra passione tutto il tempo che, pure, vorremmo: ciò non toglie, tuttavia, che ciascuno dei componenti del comitato e, lo riconosco volentieri, molti dirigenti e tecnici di società stanno già facendo molto in tal senso.

Ad oggi quanto può dirsi soddisfatto del grado di Promozione atletica nella sua regione?

 

50%, con ampi margini di miglioramento.

Ci ricorda un record o una prestazione di un atleta molisano cui lei è affettivamente legato?

 

Senza fare torto a nessuno, però non posso che ricordare Goffredo Melogli, il cui 7,52 m nel lungo realizzato a Pescara nel 1977 è rimasto per decenni record italiano allievi, superato soltanto da uno che si chiama Andrew Howe. Poi, ci sono i titoli europei di Andrea Lalli, le affermazioni di Luciano Di Pardo e Mario Perna, ma la lista è lunga e mi permetto di rinviare agli annali dell’atletica leggera italiana.

Anticipazioni: nuove leve molisane con forte potenziale di crescita?

 

Ci sono ed emergeranno presto. Però, preferisco che a questa domanda rispondano i tecnici che li seguono.

Le società molisane che meglio incarnano il suo modo di vivere lo spirito sportivo!

 

Tutte, ciascuna secondo un proprio stile e propri obiettivi. Certo, una lode in più va alle società che dedicano maggiore attenzione alle categorie giovanili.

Chiudiamo chiedendole di dare appuntamento ai nostri lettori nella sua terra questa primavera- estate: quali gare ci invita a seguire?

 

Ma tutte quelle del calendario, naturalmente! Non è una risposta diplomatica: ogni gara su strada costituisce un momento per conoscere un luogo diverso della nostra regione. Se proprio devo fare una preferenza, inviterei gli sportivi ad affollare le gradinate di tutte le gare su pista, dove l’atletica dimostra di essere la regina degli sport.

Se le viene in mente, in chiusura, un aneddoto legato all’atletica che racchiude il valore più sano dell’agonismo.

 

Ad Isernia, qualche anno fa, alla partenza degli 80 m, un cadetto, sistemando i blocchi, si accorge che l’avversario della corsia a fianco li sta fissando in modo sbagliato. Un vantaggio insperato, visto che ciò avrebbe rallentato l’uscita dai blocchi dell’antagonista e compromesso le sue possibilità di vittoria. Ebbene, quel cadetto non solo ha avvisato il collega dell’errore ma gli ha anche sistemato i blocchi. Una lezione di lealtà per tutti, grandi e piccoli. Sono ancor più legato a questa vicenda perché quel cadetto è mio figlio (ora junior), ma ciascuno di noi ne ha vissuti a decine perché l’atletica coltiva  i migliori valori.

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